27 Ago Benefici nascosti e differenze fra Prebiotici e Probiotici
Fermenti lattici, probiotici, prebiotici: conosciamone le differenze
Nell’ambito della salute e del benessere intestinale, termini come fermenti lattici, probiotici e prebiotici sono ormai parte del linguaggio comune. Spesso, c’è molta confusione riguardo ai loro significati, alle loro funzioni specifiche e al loro utilizzo.
Facciamo chiarezza per un utilizzo più consapevole nel loro ruolo di mantenimento del benessere e della salute intestinale.
Fermenti lattici
I fermenti lattici sono batteri o lieviti presenti negli alimenti. Questi organismi, grazie a specifici enzimi, metabolizzano zuccheri. Un esempio è la fermentazione del lattosio in acido lattico che si può osservare in molte preparazioni alimentari tradizionali, come yogurt, kefir e altri prodotti fermentati.
Tuttavia, è importante sottolineare che la semplice presenza di fermenti lattici negli alimenti non garantisce che essi siano vivi o funzionali al momento del consumo. Infatti, alcuni processi di preparazione, conservazione o cottura possono uccidere i fermenti lattici, annullandone così gli eventuali benefici per la salute.
Il primo consiglio è di scegliere prodotti che garantiscano la vitalità dei fermenti lattici attraverso indicazioni sull’etichetta: prodotti freschi; prodotti con pochi processi di trasformazione o conservazione.
Probiotici
I probiotici sono una categoria specifica di fermenti lattici vivi. La loro peculiarità è la capacità di sopravvivere in simbiosi con l’ambiente del tratto gastrointestinale e di altre aree del nostro organismo. Questa colonizzazione simbiontica aiuta a tenere sotto controllo la proliferazione di microrganismi nocivi e a mantenere l’equilibrio della flora batterica (tra batteri “buoni” e “cattivi”).
Grazie alla loro azione, i probiotici possono:
- Migliorare l’efficienza del sistema immunitario;
- Favorire la digestione e l’assorbimento di nutrienti;
- Contribuire al benessere generale del tratto gastrointestinale.
Tipi di probiotici e loro azione
Tra i probiotici più comuni troviamo:
- Lactobacilli: agiscono prevalentemente nel tenue, favorendo la digestione del lattosio e producendo sostanze antimicrobiche.
- Bifidobatteri: colonizza principalmente il colon, dove aiuta a mantenere un ambiente acido che inibisce la crescita di batteri patogeni. Questi batteri si riducono con età, stati infiammatori e il loro calo contribuisce all’aumento e proliferazione di specie potenzialmente patogene, dannose, insomma “cattive”.
- Saccharomyces boulardi: un lievito probiotico che è particolarmente utile nel prevenire dissenteria, infezioni funginee, e problemi gastrointestinali.
La scelta del probiotico più adatto dipende dalle esigenze specifiche, e è sempre consigliabile consultare un medico, un farmacista o un biologo nutrizionista.
Tra gli alimenti che contengono probiotici troviamo yogurt e kefir.
I probiotici sono spesso integrati anche in supplementi alimentari, specificamente formulati per assicurare un’alta concentrazione di batteri vivi e vitali.
Prebiotici
I prebiotici, invece, non sono batteri o microrganismi, bensì sostanze alimentari non digeribili dal nostro sistema digestivo; la fibra. Queste sostanze rappresentano un nutrimento essenziale per i batteri “buoni” presenti nel nostro intestino, favorendone la crescita e l’attività.
In particolare, i prebiotici:
- Sostengono il mantenimento di una flora intestinale sana;
- Migliorano la funzione digestiva;
- Favoriscono l’assorbimento di minerali come il calcio e il magnesio.
- Favoriscono la pulizia del tratto gastrointestinale.
Tra gli alimenti più ricchi di fibra: banane, carciofi, verdura a folgia verde, asparagi, come banane, aglio, cipolla, carciofi, asparagi e cereali integrali soprattutto l’avena.
Anche per i prebiotici esistono integratori specifici, utili soprattutto per i casi in cui non si riesce attraverso il cibo ad arrivare a una quota giornaliera sufficiente: per motivi di incapacità gastrica, intestinale o problematiche gastrointestinali.
L’importanza dell’integrazione
L’integrazione con probiotici e prebiotici è particolarmente utile in situazioni in cui la flora batterica risulta alterata, ad esempio a causa di:
- Diete squilibrate;
- Assunzione di antibiotici e farmaci in generale;
- Stress o malattie gastrointestinali;
- Infezioni e stati infiammatori generali.
Scegliere il giusto prodotto probiotico o prebiotico richiede attenzione alle indicazioni presenti sull’etichetta e, preferibilmente, il consiglio di un medico, biologo nutrizionista o un farmacista, in modo da individuare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.
Conclusione
Fermenti lattici, probiotici e prebiotici giocano ruoli distinti ma complementari nel promuovere la salute intestinale e generale.
Conoscere le loro differenze permette di scegliere consapevolmente alimenti e integratori in grado di supportare il nostro benessere intestinale quotidiano.
Bibliografia
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- Gibson, G. R., Hutkins, R., Sanders, M. E., et al. (2017). The International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAPP) consensus statement on the definition and scope of prebiotics. Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology, 14(8), 491-502
- Sanders, M. E., et al. (2018). Probiotics and prebiotics: Prospects for public health and nutritional recommendations. Annals of the New York Academy of Sciences, 1392(1), 1-20
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