24 Nov Scopri la connessione tra alimentazione e cefalea e i segreti per ridurla
Nutrizione e Cefalea: una relazione complessa
La cefalea, comunemente conosciuta come mal di testa, è uno dei disturbi neurologici più diffusi al mondo, con un impatto significativo sulla qualità della vita anche lavorativa.
In questo altro articolo una visione generale e a chi è meglio rivolgersi in caso di cefalea:
Cefalea: a chi mi devo rivolgere? | Centro Medico Integrato
La relazione tra alimentazione e cefalea è complessa e coinvolge diversi meccanismi biologici (digestione, assorbimento intestinale, stato infiammatorio, regolazione ormonale e metabolismo di specifici nutrienti) oltre a inficiare l’efficienza di alcuni organi come stomaco, fegato, intestino.
Alcuni segnali che accompagnano l’insorgenza di cefalea possono essere:
- Gonfiore;
- Inappetenza,
- Stipsi o diarrea;
- Acidità, reflusso o mal digestione;
- Stanchezza o affaticamento;
- Altri sintomi non specifici.
Un’alimentazione equilibrata può ridurre la frequenza e l’intensità delle cefalee, mentre abitudini errate o l’assunzione di determinati alimenti possono scatenare o accentuare episodi di cefalea e sintomatologia connessa.
Disidratazione e cefalea
La disidratazione è una causa frequente di mal di testa. La cefalea si presenta quando l’organismo è disidratato da diverso tempo (soggettivo) con il rischio di compromissione della funzionalità metabolica in generale o specifica anche sulla base di comorbidità preesistenti.
Cosa fare: iniziare a reidratarsi con piccoli sorsi e cercare di introdurre acqua a intervalli costanti.
Cercare comunque di prevenire, bevendo prima di avvertire la sensazione di sete.
Ipoglicemia
L’ipoglicemia, ossia il calo dei livelli di zucchero nel sangue sotto soglia (valore personale e soggettivo), è un noto fattore scatenante per le cefalee.
Saltare pasti o seguire diete troppo restrittive può favorirne l’insorgenza con conseguenze importanti per l’organismo, soprattutto per il cervello che, in assenza di un adeguato apporto di zuccheri, riduce l’efficienza di lavoro.
Istamina e alimenti istaminergici
L’istamina, una sostanza naturale presente in molti alimenti e che viene prodotta dal nostro corpo. In persone ipersensibili, un eccesso di istamina può scatenare cefalee.
In condizioni fisiologiche l’enzima diammina ossidasi (DAO) degrada l’istamina. Una carenza di questo enzima o un consumo eccessivo di alimenti istaminergici possono portare a un accumulo e causare mal di testa.
Caffeina e sostanze nervine
L’abuso di caffeina e sostanze nervine (tè, liquirizia, cacao/cioccolato, tabacco/fumo, …), può indurre cefalee nei consumatori abituali, soprattutto se sottoposti a stress.
Fegato, alcol e tossine
Il fegato gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo delle sostanze ingerite e nella detossificazione dell’organismo.
Il sovraccarico epatico può sfociare in steatosi epatica o in presenza di condizioni come la sindrome di Gilbert contribuendo indirettamente a episodi di cefalea:
- Alcolici: l’alcol è processato dal fegato e produce acetaldeide, una sostanza tossica che se non smaltita correttamente può provocare cefalea.
- Accumulo di tossine e farmaci: una dieta ricca di conservanti, cibi industriali, grassi saturi e zuccheri raffinati o l’assunzione di farmaci possono affaticare il fegato, favorendo l’infiammazione
Stomaco e comportamenti a tavola
Lo stomaco è cruciale per la digestione iniziale dei nutrienti:
- Alimenti ricchi di grassi, soprattutto saturi;
- Masticare poco o velocemente;
- Gastralgie (“mal di stomaco”) o digestione lenta
- Patologie gastrointestinali preesistenti;
possono rallentare lo svuotamento gastrico, favorendo gonfiore, mal digestione e cefalea.
Intestino, disbiosi del microbiota
L’intestino, il “secondo cervello” è strettamente connesso al sistema nervoso centrale (autonomo), punto nevralgico nella relazione tra alimentazione e cefalea.
Squilibri intestinali possono generare cefalea:
- Disbiosi intestinale e sindrome dell’intestino irritabile (IBS): la flora batterica alterata può aumentare l’infiammazione sistemica, contribuendo alla cefalea. Alimenti fermentati e probiotici possono avere un effetto benefico ripristinando l’equilibrio del microbiota.
- “Intolleranze” alimentari e allergie: disequilibri fra flora intestinale alterata abbinata a uno stato infiammatorio possono comportare malassorbimento o cefalea.
- Alterazioni intestinali prima, durante o dopo il ciclo mestruale.
Inoltre, l’intestino regola l’assorbimento di nutrienti chiave per la salute neurologica, come magnesio, vitamine del gruppo B e antiossidanti, tutti implicati nella prevenzione delle cefalee.
Dieta Mediterranea: alleata essenziale nella prevenzione
Recenti studi suggeriscono che una dieta anti-infiammatoria poterebbe contribuire a ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi di cefalea.
La dieta mediterranea è caratterizzata da un alto consumo di cibi freschi, poco processati, frutta, verdura, pesce azzurro (ricco di omega-3), olio extravergine d’oliva, cereali integrali, legumi, frutta secca e la moderata assunzione di carne, è stata associata a un minore rischio di cefalee.
La presenza di fibre, acidi grassi poli-insaturi, polifenoli e antiossidanti hanno un effetto antinfiammatorio e protettivo sulla salute riducendo i livelli di infiammazione e di conseguenza degli episodi di cefalea.
In particolare, gli omega-3 presenti nel pesce azzurro e i polifenoli dell’olio extravergine d’oliva sembrano modulare la vasodilatazione e ridurre la sensibilità ai fattori scatenanti del mal di testa.
Anche il consumo regolare di magnesio, contenuto in alimenti come frutta secca, semi oleosi e legumi, è stato correlato a una minore frequenza di cefalee.
Conclusioni
Un’alimentazione basata su modelli sani, come la dieta mediterranea, può fornire una protezione significativa contro le cefalee grazie al suo effetto antinfiammatorio e regolatore del metabolismo.
Evitare cibi ricchi di istamina, mantenere una corretta idratazione e adottare abitudini alimentari regolari sono strategie efficaci per ridurre l’incidenza e l’intensità del mal di testa.
Cefalea: a chi mi devo rivolgere? | Centro Medico Integrato
Fonti
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- Peres, M. F. P., & Mercante, J. P. (2017). The liver-brain axis and migraine: An unexplored pathophysiological mechanism. Cephalalgia.
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