
14 Mag INTEGRATORI – COSA, QUANDO, COME E PERCHÉ
Che cos’è un INTEGRATORE e quali sono le sue funzioni?
È qualunque prodotto che INTEGRA, lo dice il nome stesso, qualcosa che serve all’organismo e che non si riesce a prendere dalla dieta.
Ci sono integratori che servono a integrare determinate sostanze, spesso sali minerali e vitamine; altri che migliorano alcune funzioni, specifiche o aspecifiche, dell’organismo come ad esempio integratori a base di tarassaco per migliorare la detossificazione del fegato. Questa ultima categoria si può indicare come COMPLEMENTI ALIMENTARI.
Tutti questi prodotti possono essere costituiti da elementi chimici, materie prime trattate o materie prime pure. NON È SEMPRE VERO CHE SE È NATURALE ALLORA FA BENE. Esempio pratico, un integratore con effetto drenante, preparato con materie di prima scelta su un soggetto diabetico, soprattutto se diabetico di tipo 1 potrebbe avere degli effetti pericolosi all’apparato renale.
NON È SEMPRE VERO CHE SE È CHIMICO FA MALE. L’integrazione di sali minerali in uno sportivo agonista è ottimale per migliorare il recupero, in tempi ridotti, da sforzo fisico intenso.
ATTENZIONE ALLE INTERAZIONI DEGLI INTEGRATORI CON FARMACI, LE CUI CONSEGUENZE POSSONO ANCHE PEGGIORARE UNA CONDIZIONE PREESISTENTE O CREARE ULTERIORI DISAGI, PIÙ O MENO PERICOLOSI A SECONDA DELLE SOSTANZE COINVOLTE, DI EVENTUALI ALLERGIE PRESENTI E DELLA CONDIZIONE DI PARTENZA DI CHI ASSUME L’INTEGRATORE.
INOLTRE, È BENE RICORDARE CHE OLTRE AI PRINCIPI ATTIVI CI SONO ANCHE GLI ECCIPIENTI, SOSTANZE CHE MIGLIORANO LA COMPLIANCE DEL PRODOTTO AGENDO SULL’ASSORBIMENTO, SULLA PALATABILITÀ. SIA GLI ECCIPIENTI CHE I PRINCIPI ATTIVI POSSONO AVERE INTERAZIONI CON FARMACI!
Chi li può assumere?
Tutti possono assumere gli integratori, tenendo sempre presente che in molti ci sono sostanza a cui è possibile essere allergici, esempio alla betulla.
Quando vanno assunti?
La risposta più logica è: QUANDO SERVONO, EVITANDO DI FARE AUTODIAGNOSI (la DIAGNOSI la può e la deve fare solo il medico, nessun altro professionista e NEMMENO INTERNET!!!) E AUTOPRESCRIZIONE (INTERNET, LA PUBBLICITÀ, L’AMICO, LA VICINA, NON HANNO LE CONOSCENZE E LE COMPETENZE PER CONSIGLIARE UN PRODOTTO PIUTTOSTO CHE UN ALTRO).
Per sapere SE realmente servono è necessario affidarsi a un PROFESSIONISTA CHE SAPPIA MANEGGIARE FITOTERAPIA E INTEGRATORI NELLA TEMPISTICA MIGLIORE. La TEMPISTICA è fondamentale per l’efficacia di ciò che assumiamo. Prendiamo l’esempio della vitamina D (in questo articolo è spiegata l’attivazione della vitamina D): integrazione di vitamina D con un fegato che non lavora e con l’intestino in cattive condizioni, potrebbe non essere efficiente, addirittura potrebbe essere inutile. In questo caso è preferibile lavorare su fegato e intestino, tappe fondamentali per l’attivazione della vitamina D.
Un altro esempio: se prendo betabloccanti su prescrizione medica e prendo l’integratore di magnesio e (soprattutto) POTASSIO rischio di fare danni.
Ancora un esempio per far capire che ci sono tante sfumature e che spesso “quello che si sente dire DOVREBBE ESSERE CONTESTUALIZZATO per la condizione del paziente”: nei casi di soggetti con OVAIO POLICISTICO è sconsigliato l’integrazione di OMEGA 3 per un rischio di incentivare un’infiammazione di basso grado che non porterebbe ad alcun miglioramento; eppure da molte fonti (pubblicità, internet, ecc.) gli omega 3 sembra siano “miracolosissimi”.
Chi li può consigliare?
È deducibile che un errato utilizzo può avere effetti negativi o nessun effetto per cui, ribadisco, affidarsi a un PROFESSIONISTA è la strategia migliore: medici, biologi nutrizionisti, dietisti, farmacisti, naturopati, fisioterapisti per quello che riguarda un lavoro su articolazioni o muscoli
Gli omeopatici?
Non sono veri e propri integratori (cioè che integrano) e possono essere consigliati solo da medici.
AH…e i probiotici?
Ne avevo precedentemente parlato in questo articolo
E ribadisco sull’inserire abitualmente probiotici che sarebbe opportuno effettuare una valutazione anamnestica dello stato del sistema gastrointestinale valutando alcuni segnali:
- gonfiore addominale
- acidità, reflusso o nausea
- difficoltà a digerire
- difficoltà a scaricarsi regolarmente
- diarrea o dissenteria
Inoltre, in molti centri è anche possibile effettuare una valutazione del Microbiota intestinale. In questo modo l’integrazione di probiotici potrebbe essere più specifica e personalizzata
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