15 Apr La Vitamina D: nutrizione essenziale per Salute, Ossa e Metabolismo
Vitamina D: un alleato indispensabile per salute, ossa e metabolismo
La vitamina D è un nutriente essenziale per il nostro organismo.
Nota soprattutto per il suo ruolo nel mantenimento della salute ossea, questa vitamina liposolubile è essenziale per molteplici funzioni corporee, rendendola un vero e proprio pilastro del benessere: regolazione muscolare, modulazione della risposta immunitaria, riduzione dello stato infiammatorio e utile nella prevenzione di patologie croniche.
Cosa rende la vitamina D così speciale e come possiamo assicurarci di assumerne abbastanza?
Scopriamolo insieme.
Benefici per ossa e cartilagini
Il legame tra vitamina D e salute delle ossa è assodato da numerose pubblicazioni. Questa vitamina facilita l’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo, minerali fondamentali per la formazione e il mantenumento delle ossa. Una carenza di vitamina D può causare un ridotto apporto di calcio alle ossa, con conseguente rischio di osteoporosi negli adulti, rachitismo nei bambini e perdita di massa muscolare negli anziani (sarcopenia).
La vitamina D svolge un ruolo anche nel mantenimento delle cartilagini, le strutture che ammortizzano le articolazioni (approfondimento nel seguente link: salute, cartilagine)
Studi recenti suggeriscono che una sufficiente disponibilità di vitamina D contribuisce alla prevenzione di malattie articolari come l’artrite, riducendo l’infiammazione e migliorando la capacità di riparazione delle cartilagini.
Oltre l’osteoporosi: l’interconnessione con sarcopenia e infiammazione
Spesso si associa la vitamina D al trattamento di osteoporosi e osteopenia, condizioni che rendono le ossa fragili e vulnerabili. Tuttavia, queste patologie possono essere aggravate o addirittura originate da condizioni di stato infiammatorio cronico e degenerare con il tempo.
In tali situazioni, l’integrazione di vitamina D, sia sotto forma di farmaci sia attraverso integratori naturali, potrebbe non essere sufficiente a garantire benefici concreti o a migliorare del tutto i disagi metabolici e ciò dipende dal complesso processo attraverso cui la vitamina D diventa biologicamente attiva e funzionale nel corpo.
Come viene assimilata, modificata e metabolizzata nel corpo?
La vitamina D introdotta con la dieta è in una forma inattiva. L’ergocalciferolo (vitamina D2) è presente negli alimenti di origine vegetale e il colecalciferolo (vitamina D3) proveniente da fonti animali.
Una volta assunta con il cibo, essendo liposolubile, è depositata nel tessuto adiposo, dove viene accumulata sotto forma del precursore inattivo (7-deidrocolesterolo).
Quando la pelle è esposta ai raggi ultravioletti B (UVB), il precursore inattivo subisce una prima trasformazione in vitamina D3 ancora inattiva.
La vitamina D3 è trasportata al fegato, dove viene convertita in 25-idrossivitamina D (25-OH vitamina D), la forma che si trova maggiormente circolante nel sangue.
La successiva trasformazione avviene nei reni, dove la 25-OH vitamina D diventa 1,25-diidrossivitamina D (1,25-OH vitamina D), conosciuta come calcitriolo, la forma biologicamente attiva.
Questo processo è regolato con precisione e dipende dall’efficienza dei diversi organi coinvolti: pelle, intestino, fegato e reni che devono essere in buone condizioni per garantire che la vitamina D sia attivata e utilizzata correttamente.
Disbiosi, malassorbimento e problematiche gastrodigestive, disfunzioni epatiche o renali e stati infiammatori cronici possono rendere inefficiente l’assunzione di vitamina D sia da cibo che da integratori o farmaci.
Fonti alimentari di vitamina D
L’abbinamento di fonti alimentari ed esposizione solare garantisce un buon introido di vitamina D.
Tra gli alimenti più ricchi di vitamina D troviamo:
- Pesce grasso (salmone, sgombro, sarde e sardine, aringhe, merluzzo, tonno);
- Olio di fegato di merluzzo, una delle fonti alimantari più utilizzare anche come integratore vista l’elevata concentrazione;
- Uova, in particolare il tuorlo consumato crudo o comunque non eccessivamente cotto (come tutte le vitamine anche la D è sensibile al calore);
- Latticini e derivati, spesso fortificati con vitamina D;
- Funghi, che possono sintetizzare vitamina D2 se esposti alla luce solare;
- Cacao e cioccolato fondente;
- Gamberetti.
Dieta MEDITERRANEA, dieta ANTI-INFIAMMATORIA
Una dieta (Mediterranea) basata su alimenti integrali, ricchi di antiossidanti naturali, migliora l’assorbimento, l’introito e l’attivazione della vitamina D.
- Frutta e verdura (mirtilli, agrumi, broccoli, cavoli) forniscono, fibre, polifenoli e antiossidanti;
- Grassi “buoni” (olio extravergine di oliva, frutta secca, semi oleosi) aiutano a modulare l’infiammazione e apportano un quantitativo di ;
- Cereali integrali e legumi migliorano l’equilibrio metabolico grazie alle fibre;
- Pesce azzurro: omega-3 che sinergizzano con la vitamina D nella riduzione dello stato infiammatorio.
Una dieta mediterranea bilanciata, dunque, non solo supporta direttamente i livelli di vitamina D ma ottimizza anche l’ambiente fisiologico in cui essa agisce.
I limiti ematici della vitamina D
Non esiste un consenso internazionale univoco sui livelli sierici ottimali di vitamina D, secondo la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), valori ottimali sono pari o superiori a 30 ng/mL. Livelli inferiori possono indicare carenza o insufficienza, mentre concentrazioni superiori a 100 ng/mL potrebbero essere associate a tossicità.
Movimento e Vita ATTIVA
L’attività fisica regolare, aerobica (camminate, corsa, bici) e anaerobica (esercizi di forza con pesi o a corpo libero) è fondamentale per:
- Stimolare la salute muscolare e scheletrica e di riflesso il metabolismo;
- Aumentano la circolazione sanguigna;
- Ridurre l’infiammazione;
- Favorire l’attivazione della vitamina D;
Esercitarsi all’aperto amplifica i benefici, stimolando la naturale produzione cutanea di vitamina D attraverso l’esposizione solare. Gli esercizi e l’attività deve essere concordata con un esperto (laureato in scienze motorie o fisioterapista) che è in grado di stabilire l’adeguata attività fisica che ognuno può intraprendere
Prevenzione: cosa fare?
- NON ASPETTARE I SINTOMI. Spesso ci si accorge di avere una carenza di vitamina D quando compaiono dolori muscolari, debolezza o maggiore suscettibilità alle infezioni, perdita di massa ossea o muscolare, … e in quel caso può essere già tardi e intraprendere il recupero può essere difficile e lungo.
- Cambiare il proprio stile di vità migliorando le strategie di alimentazione iniziando con una valutzione nutrizionale da un biologo nutrizionista (meglio se con esami recenti)
- in preparazione alla gravidanza, menopausa, situazioni patologiche già in terapia (osteoporosi, osteopenia
In una visita
- Analizzare lo stile di vita e capire quale strategia adottare per migliorare la condizione attuale;
- Costruire un piano alimentare personalizzato,
- Integrare la vitamina D (in accorto con medico curante soprattutto in caso di patologie e farmaci correlati con lo stato fisiopatologico)
Conclusione
La vitamina D è molto più di una semplice “vitamina del sole”: è un elemento chiave per la salute delle ossa, delle cartilagini e per l’assorbimento del calcio. Il suo corretto funzionamento richiede:
- una dieta equilibrata e antiinfiammatoria ;
- l’efficienza di organi e tessuti;
- corretta esposizione al sole;
- se necessario, con integrazioni sotto supervisione medica (che può prescrivere anche farmaci se necessari) o di un biologo nutrizionista (solo integratori).
Questa rappresenta la strategia migliore per garantire al nostro organismo livelli adeguati di questa preziosa sostanza.
Non trascuriamola: è un piccolo sforzo che può fare una grande differenza per la nostra salute a lungo termine.
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